domenica 31 maggio 2020

La chiesa sfacciata

Nel precedente post vi ho lasciati con questa foto:


Questa immagine è stata condivisa su Facebook; forse si trattava di questo post. Non avevo mai visto prima quella foto, ma mi ricordava moltissimo... un disegno.
In ogni caso, se vi sembra familiare è perché lo è. Con questa foto - attuale - il mistero viene subito svelato:

La chiesa di S. Filippo Neri in Piazza Garibaldi? Non proprio.

Confrontando le due immagini si nota subito che le finestre sono state tamponate. Se si osserva bene la foto attuale, si può notare il diverso colore dei conci in quella posizione. Forse in questa foto si nota meglio:

La precedente foto si può analizzare meglio a questo link (è necessario avere e attivare il Flash Player). E' una foto del fotografo e archeologo inglese Thomas Ashby ed è stata scatta intorno al 1900. E' parte di una delle collezioni - ed ha il copyright - della BSR (British School at Rome).
Si può notare l'uso di conci nuovi, oltre che nelle finestre tamponate, anche laddove mancavano nell'originale, come nella parasta sinistra, precisamente nella parte superiore comprensiva della cornice (che attualmente è liscia e non ha decorazioni, a differenza della destra).
Evidente, inoltre, il basamento con scalinata al di sotto della facciata, completamente assente nell'originale, oltre che la diversa altezza della parte grezza della facciata, in alto, al di sopra della cornice superiore.
Insomma, nella foto misteriosa non siamo di sicuro di fronte a San Filippo Neri, e non siamo in piazza Garibaldi.

Nella mia memoria di ragazzo, che sfogliava i libri sulla storia locale, è rinvenuto il ricordo di una chiesa in rovina la cui facciata fu smontata pezzo pezzo e ricomposta davanti ad una chiesa che non aveva facciata (San Filippo Neri, per l'appunto).
Ricordavo il disegno di quella chiesa, non la foto. Cercando tra i vari libri, finalmente la scoperta! Nel volume "Sulmona d'altri tempi" del già citato - nel precedente post - Giuseppe Di Tommaso (Accademia degli Agghiacciati, Sulmona 1987), ho trovato questo disegno:
La didascalia:
Chiesa di Sant'Agostino (P. Piccirilli)
Abbiamo il nome! Ci troviamo di fronte alla chiesa in rovina di S. Agostino.
Ma dove si trovava questa chiesa?!

Ancora cercando fra i miei ricordi di ragazzo, mi sovvenivano le parole, forse di mio padre, di una chiesa che si trovava nell'attuale piazza Carlo Tresca. Non solo. Mi sembrava di ricordare anche che ci fossero dei resti dell'edificio, ancora visibili!
Ma dove cercare? Piazza Tresca è... una piazza! A terra non sembra esserci nulla e le uniche strutture verticali sono gli edifici che si trovano sulla destra guardando dal vescovado. Forse i resti erano lì?
Un giorno mi sono fatto una passeggiata, facendo una ricognizione e guardando attentamente... Poi ho scorto questa struttura:

Di che si trattava?
Altre due foto, frontali, una da lontano e l'altra dal basso:
Il fronte della chiesa sappiamo che non c'era più. Quindi restavano le due pareti laterali e il fondo.
Guardando meglio il disegno del Piccirilli e la foto originale, potevo concludere due ordini di cose:
  1. la luce solare proviene dalle spalle dell'osservatore e da sinistra; inoltre le ombre sembrano abbastanza lunghe;
    1. quindi siamo all'inizio della mattinata o nel tardo pomeriggio, e di conseguenza l'osservatore sta guardando o da sud-est verso nord-ovest o da sud-ovest verso nord-est;
    2. inoltre una grande ombra, visibile nella foto, arriva quasi a lambire la chiesa; deve essere proiettata da un edificio alle spalle, e forse a sinistra, dell'osservatore;
  2. alle spalle della chiesa, di fronte l'osservatore, si scorge:
    1. una montagna, in particolare a sinistra,
    2. e - nel disegno - degli edifici sulla destra, di cui:
      1. un muro, con quella che sembra una porta grande, che appare a filo con la facciata della chiesa, e che prosegue facendo un angolo (circa perpendicolare);
      2. oltre il muro un albero, forse un giardino, e, ancora oltre, una casa, con tanto di tetto e comignoli, e a destra di quest'ultima, un edificio di cui si scorge il suo angolo sinistro, apparentemente con una cantonata.

Ammesso che la zona della piazza sia rimasta simile ad oggi, l'unica posizione in cui poteva trovarsi l'osservatore, in particolare nel disegno, è quella che ci restituisce all'incirca questa foto:
Pertanto:
  1. nella foto originale il sole era quello del tardo pomeriggio e quindi l'osservatore guardava da sud-ovest; inoltre la grande ombra sul terreno doveva essere quella del vescovado;
  2. la montagna alle spalle della chiesa è il Morrone, e gli edifici alla destra di questa dovevano essere le strutture che vediamo anche oggi.
Il tutto si può vedere bene, oltre che recandosi sul posto ;-) anche da questa posizione di Google Street View.
Quindi la chiesa scomparsa aveva la sua parete laterale destra coincidente col muro dell'attuale banca e a proseguire verso la ferramenta! Quindi la struttura restante dell'edificio, che abbiamo visto in precedenza, poteva essere solo una finestra.

Riassumendo, la chiesa di S. Agostino si trovava nella parte destra dell'attuale piazza Tresca, guardando dal vescovado, con gli edifici attuali alla sua destra! Il suo lato sinistro era in mezzo alla piazza, dalla parte del monumento ai caduti, il fondo all'incirca all'altezza della ferramenta mentre il fronte esattamente all'altezza del muro con quella sorta di vetrina della banca.
Vediamo un'approssimazione della pianta:
In rosso il muro comune con gli edifici esistenti, con i resti della finestra in verde, mentre in giallo il presunto perimetro degli altri lati.

Per lungo tempo ho cercato di sapere di più sui resti della finestra, murata, visibili dalla piazza. Soprattutto, non avevo modo di capire la forma della finestra e la sua altezza dal suolo. Ho pensato che molto si sarebbe potuto vedere guardando dall'altra parte del muro, dall'interno del giardino fra banca e ferramenta. Ho costatato che dalla ferramenta, da una piccola finestra che guarda sul giardino, non si scorge nulla, un po' per la posizione e un po' perché il giardino, il giorno in cui avevo fatto il tentativo, era pieno di vegetazione.
Poi, qualche tempo fa, ho avuto la fortuna di imbattermi in alcune foto su Facebook della pagina SFI Sezione di Sulmona "Giuseppe Capograssi" e nella disponibilità del signor Silvio Cappelli. La finestra era visibile dal giardino e completa:
La finestrella in basso a destra è quella da cui avevo tentato l'osservazione, nel locale della ferramenta.
Inoltre - sorpresa inaspettata! - è presente un'altra finestra (mozzata in alto dove termina il muro):
La finestra si scorge appena verso il centro della foto, dietro le piante di fico (si vede la parte destra, alta, e la parte sinistra, poco più in basso).

Con questi risultati, potremmo fare ulteriori analisi...

sabato 30 maggio 2020

Sono tornato!

E' davvero molto che non scrivo un post su questo mio blog personale. L'ultimo risale addirittura a 9 anni fa!
Non nego che mi risulta un po' strano leggere questi miei pensieri atei così radicali. Diciamo che il mio atteggiamento di base nei confronti della credenza è rimasto immutato, ad anche quello nei confronti della gerarchia ecclesiastica e dei suoi innumerevoli privilegi, complice la politica asservita. Tuttavia oggi non sento più di dover scrivere intorno a queste cose, perché probabilmente lo fa già benissimo l'UAAR, di cui i miei post passati sembrano una specie di fotocopia. Sicuramente molto ha contribuito anche Facebook, e la possibilità - da me sfruttatissima - di esternare lì i miei pensieri, spessissimo condividendo quelli altrui.
Pertanto penso che in questo spazio possano, a questo punto, manifestarsi pensieri e riflessioni più originali, sicuramente diversi.

Vorrei riprendere a scrivere divulgando i risultati di alcune investigazioni che ho condotto. Investigazioni - incredibile a dirsi da parte mia - di natura storica.  Non ho mai amato la Storia, però ho sempre nutrito un certo interesse per i fatti e le peculiarità della mia terra, e sono sempre stato interessato ai cambiamenti avvenuti nel passato, in particolare per quelli documentabili (e documentati) da fotografie.
Questo interesse è da sempre vivo in me. Complici i libri di piccoli e grandi editori locali che mio padre si procurava - anche egli interessato alle proprie origini (probabilmente più di me), fin da ragazzo ammiravo le antiche fotografie di Sulmona, cercando di riconoscere i luoghi e quindi i cambiamenti intercorsi, affascinato da ciò che non esiste più e, parimenti, da ciò che esiste tutt'ora. Non sorprendentemente spesso le fotografie, e a volte i libri, erano frutto del lavoro certosino dello scomparso Giuseppe Di Tommaso, per tutti Pinuccio, amico di mio padre, con cui condivideva la passione per la fotografia, la nostra città e la montagna.

Quindi, da un lato le conoscenze pregresse, le immagini che si sono stampate nella mia mente, spesso senza capirle troppo. Dall'altro lato, negli ultimi tempi, Facebook, che si è rivelato un utile strumento di conoscenza, grazie alla facilità con cui è possibile condividere immagini ed informazioni e, soprattutto, la possibilità di commentare ed intessere discussioni, anche al fine di chiarire, ad esempio, una foto come questa:
Una chiesa?! Ebbene, sì.
Di cosa si tratta precisamente? Lo scopriremo la prossima volta :-)